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"building intergenerational cooperation"
 

Padre Abramo e le due torri di New York

di Radici Caterina  pievis@hotmail.com

Sara, moglie di Abramo, non gli aveva dato figli. Ella aveva una schiava egizia chiamata Agar e Sara disse ad Abramo:
"Ecco, il Signore mi ha impedito di avere prole, unisciti alla mia schiava: forse da lei potrò avere figli." (secondo il diritto mesopotanico, una sposa sterile poteva dare a suo marito una schiava per moglie e riconoscere come suoi, i figli nati da questa unione) 
Abramo si unì ad Agar, che restò incinta. Ma quando ella si accorse di essere incinta, la sua padrona non contò più nulla per lei. Il figlio che partorì Agar fu chiamato Ismaele.
Poi il Signore apparve ad Abramo alle Querce di Mamre e gli disse: 
" Io benedirò Sara tua moglie, anche lei ti darà un figlio e lo chiamerai Isacco". 
Io stabilirò una alleanza con lui e con la sua discendenza dopo di lui. Anche riguardo a Ismaele io ti ho esaudito: " Ecco io lo benedico, lo renderò fecondo e farò numerosa la sua discendenza."
Quando Sara vide Ismaele figlio dell'egizia, scherzare con il figlio Isacco fu presa da un sentimento di insana gelosia e disse ad Abramo: " Scaccia questa schiava e suo figlio, perché il figlio di questa schiava non deve essere erede come mio figlio Isacco."
La cosa dispiacque molto ad Abramo, ciò nonostante si alzò di buon mattino, prese il pane ed un otre d' acqua e li diede ad Agar; le consegnò il fanciullo e li mandò via.
Agar si smarrì nel deserto, tutta l'acqua dell'otre era venuta a mancare. Allora la madre pose il fanciullo sotto un cespuglio e andò sedere di fronte, alla distanza di un tiro d'arco, perché non voleva vederlo morire.
Ma Dio udì la voce del fanciullo e un Angelo di Dio chiamò Agar dal cielo e le disse: "Non temere Agar perché Dio ha udito la voce del fanciullo. Alzati, prendilo per mano perché io farò di Lui una grande nazione."
Dio aprì gli occhi ad Agar e le fece vedere un vicino pozzo d'acqua. 
Questa è la storia dei progenitori dei due blocchi che si sono formati dopo gli attentati alle due torri di New York.
Ismaele, capostipite degli arabi che professano la religione mussulmana di Maometto.
Isacco, capostipite degli ebrei dal cui tronco nasce il germoglio di Jesse: il cristianesimo.
Tutta la storia dell'uomo è costellata da azioni malvagie: dalla infedeltà della schiava egizia alla cattiva gelosia della moglie di Abramo. Storia che continua con i dolori provocati dall'egoismo, dal desiderio di potere e di ingiustizie che vivono in ciascuno di noi, fino a sfociare nelle le guerre che sono una costante di tutta la storia dell'umanità.
Al vertice di tutte queste crudeli realtà, possiamo mettere l'attentato alle due torri gemelle, dove l'uomo unisce la sua potenza economica, all'intelligenza di un gruppo di cervelli per provocare una morte cruenta di più di 7000 persone, di ogni lingua e razza, inermi, colpevoli solo di essersi presentati quella mattina puntuali sul loro posto di lavoro. 
Anche i potenti servizi segreti dell'America sono stati colti di sorpresa perché, pur avendo avuto qualche sentore, si erano rifiutati di credere ad azioni che sembravano più frutto della fantascienza che della realtà.
Il multimiliardario Bin Laden, che in un discorso televisivo si è proclamato capo di questa potente organizzazione terrorista, capace di colpire in tutto il mondo, persone che non condividono le sue idee, potrebbe spiegarci, come mai odia tanto la ricchezza americana. Egli sostiene che non soccorre i poveri, quando lui impiega la sua ricchezza, per compiere efferati crimini contro tutta l'umanità, non curandosi della indigenza e della miseria delle persone, bambini e donne che vivono vicino a lui. 
Come giustifica i lauti proventi derivanti dalla vendita della droga che causano la morte e la paralisi del cervello di tanti giovani?
Perché non permette al genio femminile di esprimersi? Esso sarebbe utile alla loro cultura, come una madre alla famiglia. Invece la donna è costretta come un fantasma a chiudersi in paludamenti che nascondono non solo tutto il suo corpo, ma anche il suo viso! 
Dovrebbe poi spiegarci quale crimine deve commettere Satana, che è ritenuto lo spirito del male, se Bin Laden chiama Dio, che è lo Spirito del bene, a benedire la distruzione delle due torri di New York!
Vorremmo capire perché fa indossare, a quei ragazzi che si suicidano per far morire i loro fratelli: 4 paia di mutande e 2 paia di pantaloni per coprire, quando saranno al cospetto di Dio, le loro vergogne.
Lo sa Bin Laden che nessuno ha visto Dio con gli occhi del corpo e che il corpo (fatto di materia corruttibile) quando muore viene fagocitato dalla terra compreso i suoi organi genitali? Egli ha preso coscienza che le gioie dell'aldilà, non sono come quelle del corpo, turbolente e passeggere, ma una pace gioiosa dell'anima che dura tutta l'eternità? 
Le persone intellettuali islamiche, che partecipano in questi giorni ai nostri dibattiti televisivi, disapprovano apertamente le azioni di Bin Laden affermando che sono in aperto contrasto con lo spirito del Corano.
Ma attenzione che non basta sconfiggere i terroristi, perché l'Islam identifica il suo nemico, nel pensiero filosofico degli ultimi due secoli della nostra civiltà, che ha decretato: "La morte di Dio". Se Dio non esiste, anche l'immagine e la somiglianza con Dio che è nell'uomo viene a mancare.
Se il futuro dell'uomo è il nulla, non c'è più alcun limite per lui, che in nome della libertà può permettersi qualsiasi cosa: nessuna inibizione nell'uso del sesso che finisce con il diventare perversione, nessun rispetto alle leggi della natura, che si può impunemente inquinare, violentare e sfruttare al massimo fino a quando si ribellerà e si trasformerà in un boomerang contro l'uomo
La stessa negazione di Dio, che è iscritto nel DNA di ogni uomo, è la causa di quella angoscia esistenziale che si manifesta in molti di noi e in modo particolare nella gioventù. Molti giovani oggi, privi di ogni ideale, cercano le loro soddisfazioni nella droga, nelle folli corse mortali dopo le discoteche o in una vittoria di pallone della squadra del cuore che si trasforma in violenza quando devono subire una sconfitta. 
Qual è il segno che nel DNA dell'uomo c'è Dio?
In tutti gli uomini di qualsiasi tempo, cultura e razza, si è sempre manifestato il desiderio di cercare qualcuno che è più potente e diverso da noi ma che, nello stesso tempo, ha una relazione con noi.
Per accattivarsi la simpatia di questa divinità, fin dai primordi, l'uomo innalza verso il cielo rudimentali colonne di pietra (chiamate steli) che in seguito si trasformano in altari, maestosi templi, cattedrali. Ancora oggi, nonostante l'ateismo indifferente che ci circonda, si continuano a costruire moschee e chiese dove riunirci per pregare.
Che dire delle Piramidi, che dopo 4000 anni nascondono ancora all'uomo i loro segreti? Per la costruzione di questi monumenti imponenti sono stati impiegate migliaia di persone che lavorarono per decine e decine di anni. Il loro vertice è sempre proiettato verso precise costellazioni celesti, quasi volessero cercare l'origine dell'uomo lassù nel cielo.
L'ateo ha sostituito a Dio il progresso scientifico tecnologico, il cui vero volto è emerso dalle ceneri delle due torri gemelle. Volto che era apparso anche nel disastro di Cernobyl, che aveva colpito migliaia di persone e resi sterile per generazioni la loro terra! Ma quella era stata una disgrazia non voluta, ma subita, dall'uomo.
Ora invece, con il crollo delle due torri, è l'uomo che mette al servizio la sua intelligenza e la sua potenza economica per bruciare deliberatamente migliaia di persone! Penso che siamo arrivati proprio all'ultima spiaggia!
Ciò è confermato, anche all'indomani del disastro, quando si è incominciato a parlare apertamente, ogni giorno: di attentati con gas nervini, diffusioni di batteri delle peggiori malattie (come il colera o la peste), avvelenamenti di cibo ed acqua, per finire in uno scontro atomico. 
Tutte e due le potenze in lotta, sia quella islamica, che si proclama paladina del vero Dio, sia quella atea che crede di averlo sostituito con il suo potenziale tecnologico, credono in un Dio fatto a loro uso e consumo.
Sicuramente non è il Volto del vero Dio, che ha creato l'uomo per la gioia, quello che ha riempito i depositi di ordigni nucleari, veleni e gas deleteri, capaci di dare un colpo mortale all'uomo e al suo habitat! 
Dialogo o guerra?
Dialogo! E' la risposta che sale dal cuore di tutti gli uomini animati da buona volontà.
Ma, un dialogo che cerca la pace, ha bisogno di due interlocutori che riconoscono le loro colpe e sono decisi a fare sacrifici per accorciare le distanze che li separano.
Dai terroristi, nonostante l'abominevole crimine commesso, non è venuto nessun segno di pentimento, ma solo affermazioni che a questa prima azione ne seguiranno altre contro coloro che non condividono le loro idee. 
I capi del governo dell'America che è stata colpita hanno dimostrato molta saggezza: nessuna rappresaglia immediata. La ricerca del consenso di tutte le altre nazioni, che mai come questa volta è stato così unanime. La Cina e la Russia stessa, che non avevano mai mostrato eccessivo entusiasmo per le loro azioni, hanno dato il loro consenso determinante. Anche paesi islamici moderati, non hanno negato il loro supporto logistico.
I capi del governo delle popolazioni vicine a Bid Laden, più volte, sono stati invitati a consegnare spontaneamente l'imputato. Ma non vi è stata mai una risposta positiva. E dopo tre settimane e dopo avere disposto ingenti somme a favore dei profughi è iniziata la guerra! La terza guerra mondiale?
Eistein afferma che:" Se la quarta guerra ci sarà, sarà combattuta con le pietre!" 
Bombe sì, bombe no.
Questo dilemma mi ha fatto ricordare un quadro che avevo in casa da ragazza, esso rappresenta un uomo, un asino e un ragazzo che stanno per intraprendere un lungo viaggio. Sul loro cammino incontrano per primo un gruppo di persone che meravigliate dicono all'uomo: " Padre snaturato perché fai camminare a piedi il tuo bambino quando lo puoi metter in groppa all'asino?" Il padre mise immediatamente il figlio sul dorso dell'asino. Poco dopo incontrano un altro gruppo di persone che apostrofano il padre dicendo: "Uomo senza pietà, perché carichi su quel povero asino il tuo ragazzo!
Quel padre saggio si turò le orecchie e continuò il suo viaggio, quando vedeva il figlio stanco lo metteva sul dorso dell'asino, quando vedeva l'asino ansimare faceva scendere il ragazzo.
Nessuno come colui che vive la situazione che deve gestire è in grado di trovare la soluzione più adeguata al momento più opportuno. Lasciamo lavorare in pace coloro che sono responsabili del risultato dell'operazione, gli unici in grado di saggiare di volta in volta la consistenza dell'avversario. Nostro dovere è quello di accertarci che le loro intenzioni siano mosse da una volontà che cerca il bene comune. 
Guerra di religione o lotta al terrorismo?
Islam significa: osservanza alle leggi di Dio. I mussulmani espellono come un cancro, che potrebbe provocare la morte del corpo, il fedele che non rispetta le leggi di Allah.
E' con questo stesso concetto che loro dichiarano la guerra santa all'Occidente ateo che con il suo liberalismo senza limiti ha provocato la perversione dei costumi e calpestato le leggi della natura.
L'America che è stata colpita, ha parlato sempre di lotta al terrorismo, con il consenso di quasi tutto il mondo. 
Quando il blocco occidentale avrà finalmente fatto tacere la voce di questi terroristi che hanno dimostrato di non indietreggiare neanche di fronte alle più abominevoli azioni pur di raggiungere il loro obiettivo, avrà risolto solo una parte dello spinoso problema. 
I fondamentalisti islamici si sentiranno sempre chiamati da Allah a colpire " Satana." Così loro chiamano l'America, simbolo della nostra civiltà. Questa loro avversione contro il nostro modo di vivere è mossa dalla paura che esso possa contaminare il loro credo religioso e stravolgere i loro costumi. 
La differenza sostanziale tra l'islam e il cristianesimo è data dal fatto che l'infedele mussulmano deve morire se disobbedisce alle leggi di Allah. Il comportamento del cristianesimo verso l'ateo ha avuto una lenta evoluzione: prima lo ha rifiutato, poi lo ha tollerato e ora non lo considera più un corpo cancerogeno, ma una parte ammalata del suo corpo che cerca di guarire.
Adottare questa filosofia anche verso i mussulmani è l'unica alternativa che rimane per evitare la terza guerra mondiale che ha in sé il germe dell'Apocalisse. E' stata imboccata la strada giusta, quando da parte dell'America e dei suoi alleati si è affermato con determinazione che non era in atto nessuna guerra contro la popolazione islamica. E' importante però, che gli uomini di tutto il mondo prendano coscienza, che il terrorismo va represso ovunque si trovi, ma deve cambiare il modo di pensare e di agire. 
Un eventuale scontro tra i due blocchi, che dispongono di uguale potenzialità, sarebbe fatale per entrambi. Ciascuno può contare su più di un miliardo di persone che hanno radici in tutto il mondo e dispongono di una consistente potenza economica. L'Occidente potrebbe essere più organizzato, ma loro possono contare su migliaia di giovani felici di abbracciare il suicidio per servire Allah. 
Il grande scienziato Eistein quando afferma che: 
" Se ci sarà la quarta guerra mondiale sarà combattuta con le pietre" 
ipotizza l'estinzione di tutto il genere umano, che potrebbe fare la stessa fine dei dinosauri e, qualora ci fossero dei sopravissuti, troverebbero solo pietre; vale a dire che tutto il lavoro fatto dalle civiltà passate sarà ridotto in frantumi da un diluvio di fuoco! 
Diluvio di fuoco, che ora siamo in grado di capire, perché è stato voluto e acceso con le nostre mani; chissà se un giorno riusciremo a capire, che anche quello universale causato dall'acqua, potrebbe essere stato provocato dall'uomo!
E' triste pensare che tutti gli sforzi fatti da scienziati benemeriti per aiutare a sconfiggere tremende malattie che affliggevano l'umanità, da bravi costruttori per rendere più accogliente il nostro habitat e da creatori di ogni genere di cose capaci di alleviare l'uomo dalle fatiche quotidiane, vengano vanificate da quelle scoperte scientifiche che l'uomo ha trasformato in ordigni nucleari, armi chimiche e batteriologiche! 
E' bastato un'ora e due aerei per far prendere coscienza all'uomo che le sue tanto decantate conquiste, che gli avevano dato la sensazione di onnipotenza, hanno una base di argilla! 
Sconcertato e confuso, ora l'uomo ripete che da quel momento la vita è cambiata, che il mondo non è più come prima: ma che cosa è cambiato?
Non il corpo dell'uomo che e sempre lo stesso e nemmeno le sue mura domestiche, evidentemente è cambiato qualcosa dentro l'uomo, nel suo intimo, qualcosa che non si vede e non si tocca ma che incomincia ad emergere per far prendere coscienza all'uomo che esiste. Nel silenzio del cuore del materialista incomincia a far capolino un dubbio: che l'uomo non sia tutto nel suo corpo visibile? 
Questa forza interiore ha provocato un radicale cambiamento nel cuore dell'uomo, che batte sempre allo stesso modo, ma ora nascono in esso sentimenti nuovi: più attenti all'altro, all'emarginato, al povero. Nel suo cervello c'è sempre la stessa materia grigia, ma ora non è più attraversata da frenetici pensieri che si rincorrono riguardanti: soldi, successo e sesso, ma da pensieri esistenziali.
A che giova ammassare tante ricchezze, se non c'è più un posto tranquillo in cui vivere?
L'uomo impazzisce all'idea che altri uomini come lui possano lavorare in oscuri laboratori per riprodurre bacilli di malattie pericolose (che sono sempre state sinonimo di disgrazie e dolore per tutta l'umanità) con il solo scopo di seminarli ovunque per rinnovare questi immani flagelli! 
Ci sarà bene una via di uscita da questo tunnel?
Forse la soluzione potrebbe essere quella di cercare l'essenza del nostro comune padre Abramo ricordando il suo Dio dell'Antico Testamento. Dio creatore che ha mostrato il suo volto nella bellezza del creato: nel cielo pieno di stelle, in un prato fiorito che freme accarezzato dalla brezza del vento, nel canto dell'usignolo, nel rumore di acque copiose di un ruscello che scorre nel suo alveo o da una catena di montagne innevate. Per ricordare che l'uomo è al vertice di questo mondo che deve essere per lui motivo di gioia e non di angoscianti preoccupazioni. 
Il Dio del Nuovo Testamento, che alla pienezza dei tempi, mostra l'apice del suo amore per l'uomo, quando ha permesso al Figlio Gesù Cristo di nascondere la sua divinità in un corpo umano, per potere parlare la nostra lingua e rendere con l'esempio più comprensibili le sue leggi. Anche quella di morire, per rispettare le esigenze della materia corruttibile che Egli ha assunto per diventare come uno di noi. Risorgere: per ricordare all'uomo, che la morte è solo la fine della sua vita terrena, ma che una vita migliore, quella che lui ha sempre desiderato con tutte le sue viscere, lo attende in un'altra dimensione dopo la sua morte. 
Possiamo uscire un momento dalla nostra cultura per citare il pensiero di un grande guru indiano asceta, che conoscendo la più alta evoluzione dello spirito, è capace di domare gli istinti del suo corpo. Egli nel suo libro attribuisce alle parole di Gesù il primato di saggezza. 
Gesù ci ha insegnato che siamo tutti fratelli. Non c'è differenza, tra maschi e femmine, tra bianchi e neri, tra colti e ignoranti, perché siamo tutti figli dello stesso Padre.
Un fremito ha attraversato il nostro corpo quando gli scienziati, che hanno scoperto la catena del genoma dell'uomo, sono stati unanimi nel dichiarare:
"Adesso sappiamo che gli uomini sono al 99,99% tutti uguali e non contano etnie e razze"
Quel Gesù che ci amò fino alla fine e che prima di morire disse ai suoi discepoli:
" Non sia triste il vostro cuore perché è bene che io me ne vada, perché manderò a voi il Consolatore: lo Spirito Santo che vi guiderà alla verità tutta intera." 
Non dobbiamo temere nulla se lo Spirito Santo è con noi. A Lui basta un soffio per liberare la nostra mente da tutti quei detriti che non le permettono di distinguere la verità dalla menzogna in modo che possiamo raggiungere quella verità che ci farà liberi.
Ad Abramo fu rivolta la Parola del Signore che gli disse:
"Abramo guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle" e soggiunse: " Tale sarà la tua discendenza". Abramo allora era senza figli, ma egli credette e da lui nacquero Ismaele da cui discendono i mussulmani ed Isacco i cui discendenti sono gli ebrei e i cristiani."
Anche noi, armati della stessa fede di nostro padre Abramo, forti della presenza dello Spirito Santo, che dovrebbe essere la nostra nuova bomba atomica, possiamo con fiducia intraprendere l'arduo e difficile compito di aprire un dialogo con i nostri fratelli mussulmani, capace di evitare uno scontro apocalittico fra i due blocchi. 

di Radici Caterina

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