IMI International Mentoring Institute
"building intergenerational cooperation"
CANOVACCIO 2001-2006

 

  1. Il mentoring  come strumento per condividere/ricondividere “un senso comune” e per valorizzare il “buon senso”.

  1. Il mentoring per uscire dall'isolamento, allargare gli orizzonti, andare oltre le abituali partneship.

  1. Aiutiamoci l’un altro a fecondare le nostre idee ed a tradurle in azione.

  1. Il mentoring è uno strumento ideale per gestire il cambiamento. Il mentore è un facilitatore delle fasi di transizione.

  1. Dopo tanta “programmazione”, dobbiamo riabituarci ad affrontare situazioni in cui ciò che abbiamo davanti è l’ignoto.

  1. La convivialità è uno dei beni che più scarseggia. Inventiamoci occasioni di convivialità creativa per riflettere ed agire.

  1. Ognuno è veramente persuaso solo da se stesso.

  1. Il mentoring come strumento per facilitare l’incontro fra il mondo del profit, quello del non profit e quello degli organismi governativi.

  1. Il nostro futuro sarà un mondo di leader fra leader.

  1. Il mentoring come detonatore per lo sviluppo delle risorse umane.

  1. Il mentoring come strumento naturale per difendere e valorizzare le diversità delle esperienze.

  1. Dobbiamo dare voce alle persone “normali”. Le persone creative sono persone normali.

  1. I potenti producono potere nell’unico modo in cui sono capaci ed in cui credono, ovvero la coercizione sul corpo dei sudditi.

  1. Libertà, buon senso e leggi amministrative dispotiche.

  1. Tasse. Il dilemma è: siamo noi che diamo allo stato una parte del frutto del nostro lavoro o è lo stato che ce ne lascia una parte?

  1. Creatività ed innovazione come strumenti di pace. Troppo spesso la famiglia distrugge la nostra creatività non meno che il mondo della scuola.

  1. Mentoring, ozio creativo, quiete del corpo ed irrequietezza della mente.

  1. Liberare la nostra creatività è il primo passo per produrre innovazione.

  1. Dobbiamo imparare a favorire la nascita di progettualità  inintenzionali  ed organizzare le informazioni.

  1. I nostri sono tempi di veloce cambiamento e quindi di ansia, ma anche di grande opportunità e speranza. Il  mentoring è uno strumento non competitivo.

  1. Dobbiamo imparare e disimparare molte cose e più velocemente. La prima cosa che dobbiamo disimparare è che l’apprendimento consista nell’evitare errori, dare risposte giuste, compiacere gli insegnanti.

  1. Il mentoring può favorire la nascita di micro/piccole imprese e lo sviluppo di quelle medie e aiutarle nei passaggi generazionali.

  1. I mentori e le banche d’importanza locale come motori per lo sviluppo del proprio territorio.

  1. I mentori per aiutare le piccole/medie imprese a catturare e formare i propri futuri dirigenti e soci. 

  1. Si promuove lo sviluppo del proprio territorio considerandolo un tutt'uno con i problemi delle persone e quindi partendo dai suoi abitanti e dallo studio dei loro comportamenti psicologici.

  1. Se rinunciamo a decidere sulle cose del nostro quotidiano è difficile che riusciremo a scegliere bene quelli che debbono governarci.

  1. Per essere efficace, una politica di sviluppo deve trattare il caso singolo e non la media.

  1. Le future attività vincenti saranno caratterizzate dal fatto che – prima di tutto – si occuperanno dei particolari. 

  1. Mentoring e marketing del territorio.

  1. Il mentoring per favorire una nuova alfabetizzazzione della conoscenza (sul tipo di quella che è stata negli anni 60 la trasmissione televisiva “ non è mai troppo tardi”). Mettiamoci nella condizione di vedere con i nostri occhi.

  1. Parlare in modo chiaro ed immediato, e farsi capire, sono i nostri obbiettivi, la precisione e l'esattezza no.

  1. Il nostro sistema formativo ci penalizza molto per quanto attiene alle nostre capacità di usufruire dei vantaggi della “formazione continua”.

  1. Non è salubre essere governati prevalentemente da banchieri, professori universitari e da persone che hanno scelto di rimanere ignoranti. L’ignoranza non è né lecita né appropriata.

  1. Non dobbiamo avere paura di imparare a vendere/venderci: costruiamo canali di vendita per preservare le diversità; affrontiamo insieme i problemi psicologici connessi al pricing (ossia ai modi con cui determiniamo il valore di ciò che vorremmo vendere).

35.   I mentori sono persone che possono dire: siamo stati là (in quella situazione) e abbiamo fatto questo.

  1. Con l’aiuto dei mentori possiamo diventare tutti “esperti di marketing” (questo è uno dei pochi vantaggi competitivi che abbiamo rispetto alle economie emergenti ). Un  nostro motto può essere: “marketing ed innovazione per passare all’azione”.

  1. Le donne 40enni sono delle naturali operatrici di marketing  e saranno ottime professioniste se aiutate dai mentori.

  1. Le donne creano naturalmente reti relazionali informali. Le relazioni informali sono quelle che gettano le basi di durature relazioni.

  1. Il mentoring strumento per facilitare la carriera delle donne.

  1. Le donne che stanno uscendo da una millenaria passività forzata incrociano spesso uomini diretti lungo la strada opposta.

  1. I mentori testimonials dell’”economia etica” così come la intende Amartya Sen.

  1. Dobbiamo mettere a punto delle specie di “economie parallele” che trovino il loro modo di essere nelle radici dei territori su cui si applicano.

  1. Il mentoring come occasione di rilancio del ruolo dei padri.

  1. Con la rivoluzione industriale del XIX° secolo l’uomo maschio si è separato dalla natura e dalla famiglia.

  1. Per secoli gli uomini hanno ignorato la sofferenza femminile, oggi non sono in grado di vedere e onorare la propria.

  1. I padri debbono procurare ai giovani occasioni di iniziazione invece di abbandonarli nella vana speranza di iniziazioni casuali.

  1. Bisogna che i padri tornino a lavorare sotto gli occhi dei figli.

  1. Per migliaia di anni gli uomini si sono reciprocamente ammirati, e sono stati ammirati dalle donne per le loro imprese.

  1. Ribelliamoci: portiamo i figli sulla nostra motocicletta, senza casco.

  1. Promuovere il fundrising (ossia la raccolta di contributi-donazioni volontarie) per lo sviluppo di un nonprofit autonomo.

  1. Il solidarismo è  troppo spesso solo commozione “immediata” per il presente che ci risparmia la fatica di guardare al passato ed al futuro. Non è dimenticando che si aiutano i più deboli.

  1. Il cobra ti morderà sia che lo chiami cobra sia che lo chiami Signor Cobra.

  1. Aiutare i 50enni di buon senso, e liberi dal bisogno, a fare controinformazione nei confronti delle elite di intellettuali e burocrati che sono  direttamente/ indirettamente al servizio dell’establishment. La libertà si manifesta nel capire.

  1. Uno stato democratico non può essere migliore dei propri cittadini: i conflitti sono sani, la conflittualità è malsana.

  1. I figli del baby boom nei prossimi 10/15 anni andranno in pensione e dietro di loro demograficamente parlando – c’è il vuoto.

  1. I mentori 50enni come traghettatori dei 20enni (sia mentre studiano, che quando debbono entrare nel mondo del lavoro) sia dei 35/45 che - da recenti indagini - risultano essere la fascia d’età più insoddisfatta della propria condizione lavorativa.

  1. Il rumore di fondo prodotto dai mass media ci impedisce di percepire una miriade di piccole occasioni di “cominciamento”.

  1. Rapporti intergenerazionali: il senior ha le competenze, lo junior ha le domande. Le domande dello junior provocano il lavoro del senior ed entrambi crescono ricercando insieme la risposta.

  1. Le  società progrediscono attraverso battaglie rituali fra le generazioni. 

  1. Il mentore è una figura chiave del lifelong learning ( formazione continua durante tutto l’arco della vita) e un protagonista.

  1. Dobbiamo promuovere lo spontaneismo nella formazione.

  1. La tecnica della consulenza e del tutoraggio è incentrata sulla risoluzione di problemi specifici. Il mentoring è incentrato sul conferimento del corpo emozionale, di valori, conoscenze, stili ed abilità.

  1. Una relazione di mentoring  è la quintessenza della vera liberazione psicologica, mentale ed emozionale.

  1. Il mentore è una candela accesa…..con una candela accesa se ne accende un’altra.

  1. Con il mentoring ci mettiamo nella condizione di poter nuotare tranquillamente in acque che una volta temevamo.

  1. Sono le esperienze e le sofferenze personali che legittimano il mentore ad agire.

  1. Uno dei vantaggi economici  che i paesi sviluppati ancora hanno rispetto ai paesi emergenti è il patrimonio  delle esperienze dei mentori, esperienze che debbono essere messe – subito e sistematicamente - a frutto.

  1. Il mentore è un naturale interlocutore degli adulti che cercano di reinserirsi nel mondo del lavoro dal quale sono stati espulsi.

  1. La futura unità produttiva dei paesi ricchi dovrà essere formata da due soggetti  che dovranno agire all’unisono  e di cui uno sarà il mentore.

  1. Il mentoring è uno strumento per diminuire gli effetti negativi che – nell’immediato – causa la necessità di essere flessibili nell’uscire dal mondo del lavoro.

  1. Il mentoring può contribuire fortemente ad avviare a soluzione il problema delle pensioni in paesi come il nostro.

  1. Il denaro dei pensionati deve andare alla ricerca dei giovani.

  1. I mentori per uno sviluppo armonioso del terzo mondo; per togliere il monopolio alla categoria dei politici e alle loro emanazioni indirette; portatori di diversità.

  1. I burocrati bramano il potere, ma sono terrorizzati dalle responsabilità.

  1. Il mentoring e il mondo dello sport. Le associazioni sportive come centro motore per lo sviluppo del territorio.

  1. I mentori dovranno aiutare il mondo della scuola e della formazione a fare un salto di qualità per farli diventare delle fucine di innovazione ( in particolare nei settori dell’old economy , dei servizi e del no profit ). Continuare solo sulla strada del semplice miglioramento dell’efficienza del sistema formativo ci vedrà perdenti.

  1. I mentori possono surrogare la funzione formativa degli stage nelle imprese, se e dove non sono reperibili in numero sufficiente.

  1. Facciamo per la conoscenza quello che Taylor ha fatto per il lavoro manuale: smitizziamo la credenza che i lavori “altamente di concettol” siano appannaggio della capacità di pochi e dissipiamo quell'aurea di mistero di cui li circondano i loro adepti.

  1. Ricordiamoci che il lavoro manuale non meritava l’attenzione delle cosi dette classi colte. Anche i greci antichi rifiutavano la tecnologia…..perché avevano gli schiavi.

  1. La differenza tra un esperto ed un competente è che l’esperto è un competente che ha vissuto dal vivo e più volte le cose di cui parla ed ha affinato la capacità di vedere al di là delle apparenze.

 

Indietro

HOME Condividi con E-mail

2005/2006 copyright © International Institute Mentoring di Pietro Antonio Viscardi Consulente aziendale :::: Consulenza aziendale

powered Realizzazione siti web Agencyweb web agency